Poche settimane fa, ci trovavamo con un gruppo di turisti a Fez, in Marocco. Ci preparavamo a visitare le città imperiali, le antiche capitali marocchine, iniziando proprio da Fez, una delle città medievali meglio conservate dell’intero mondo musulmano.
Una certa agitazione pervadeva l’aria della medina e si poteva notare un insolito via vai di carretti che trasportavano montoni. Ben inteso, i carretti sono l’unico mezzo utilizzabile fra le sconnesse e tortuose strade della città antica e gli ovini non sono certo rari, ma se ne vedevano moltissimi.
Si percepiva qualcosa di speciale, nell’affaccendarsi delle botteghe che chiudevano, nel passo delle donne che fendevano la calca del souk, nelle risate dei bambini.
Era la vigilia dell’Eid al-Adha, una delle feste più importanti del calendario Islamico.
Tutti i musulmani del mondo celebrano questa grande festa, della durata di tre giorni, dal Marocco all’Indonesia, dal Kazakistan al Senegal. La festa la cade il decimo giorno delle mese chiamato Dhu al-Hajj, il mese dedicato al grande pellegrinaggio alla Mecca, detto appunto Hajj in arabo. La festa è la rievocazione del racconto biblico del sacrificio di Isacco. Dio chiede ad Abramo di sacrificare il figlio. Abramo, Ibrahim, nome infatti assai comune in arabo, è un personaggio molto caro all’immaginario islamico e viene descritto come al-Khalil, l’amato da Dio. Torniamo alla nostra storia. Abramo accetta e porta Isacco all’altare, ma Dio all’ultimo momento decide per il lieto fine: Isacco (probabilmente ignaro di tutto) viene sostituito da un capretto!
Ecco spiegati i via vai: la celebrazione dell’Eid al-Adha (“adha” significa sacrificio) prevede che dopo la preghiera del mattino e lo scambio dei doni venga sacrificato un animale. Le famiglie normali ricorrono solitamente a un montone. La tradizione islamica prevede che l’animale debba essere sano e che un quinto della carne venga distribuito ai poveri. Famiglie molto ricche, o gruppi di famiglie, possono anche decidere di sacrificare un manzo o addirittura un cammello, ma entrambi questi animali sono decisamente molto più costosi di un ovino. L’Eid al-Adha viene anche chiamato l’Eid al-Kabir, il grande Eid, per distinguerlo dall’Eid al-Fitr, o piccolo Eid.
Il piccolo Eid è la seconda festa più importante dell’anno musulmano ed è legata ad un altro famosissimo mese, il Ramadan. Il mese del Ramadan prevede l’astensione da cibo, bevande e rapporti sessuali durante le ore di sole per l’intero mese. Le notti, al contrario, sono dedicate al cibo e alla festa: tutte le persone si riuniscono con le loro famiglie per consumare finalmente il pasto. La più importante di queste notti è quella dell’Eid al-Fitr, l’ultima del mese, durante la quale i festeggiamenti toccano il loro apice.
Se avete l’occasione di visitare un paese musulmano durante questi periodi, avrete senza dubbio la possibilità di immergervi e osservare la forza di queste antiche tradizioni.
…Sempre che non vi facciate impressionare facilmente dalle teste di capra…